Nasci, Gesù Bambino, visita questa umanità stanca. Il tuo Natale, ricordato con tanti addobbi, un periodo di santa felicità.
Quante buone azioni, quanti doni! Ma a guardarli bene, ghirlande sorridenti di penetrante superficialità, compagna dell’indifferenza, amica stretta dell’egoismo. Allora ti accorgerai dei ripetuti e stucchevoli atteggiamenti di falsa pietà, immersa nel grande lago dei facili pianti, commedianti di commosse scenografie. Nasci, Gesù Bambino, ancora una volta, nelle piazze immense della frenesia, tanti uomini cullano l’idea del proprio tornaconto, scaldandosi ai profitti delle illusioni di tanti disperati. Nasci, Gesù Bambino, nell’oblio delle nostre paure, sterminati campi dove nasce la tristezza di non avere la forza di sperare. Ascolteranno i tuoi vagiti le folle immense degli ultimi, madri disperate che hanno visto i pargoli nati, già crocifissi sul Calvario!! Nasci nella madre di tutte le miserie della fragilità umana, nasci nella sofferenza sperduta degli angoli ciechi di chi non ha nessuno, vengono a te i nuovi pastori, forse dilaniati dai mille perché e in un solo istante tutto rifiorirà nel tripudio che non ha fine, contemplando il presepe della nostra esistenza e tutto non sarà stato vano.
Ufficio Pellegrinaggi
Natale 2009
Quante buone azioni, quanti doni! Ma a guardarli bene, ghirlande sorridenti di penetrante superficialità, compagna dell’indifferenza, amica stretta dell’egoismo. Allora ti accorgerai dei ripetuti e stucchevoli atteggiamenti di falsa pietà, immersa nel grande lago dei facili pianti, commedianti di commosse scenografie. Nasci, Gesù Bambino, ancora una volta, nelle piazze immense della frenesia, tanti uomini cullano l’idea del proprio tornaconto, scaldandosi ai profitti delle illusioni di tanti disperati. Nasci, Gesù Bambino, nell’oblio delle nostre paure, sterminati campi dove nasce la tristezza di non avere la forza di sperare. Ascolteranno i tuoi vagiti le folle immense degli ultimi, madri disperate che hanno visto i pargoli nati, già crocifissi sul Calvario!! Nasci nella madre di tutte le miserie della fragilità umana, nasci nella sofferenza sperduta degli angoli ciechi di chi non ha nessuno, vengono a te i nuovi pastori, forse dilaniati dai mille perché e in un solo istante tutto rifiorirà nel tripudio che non ha fine, contemplando il presepe della nostra esistenza e tutto non sarà stato vano.
Ufficio Pellegrinaggi
Natale 2009