Convento Santuario di San Pio da Pietrelcina, 26 aprile 2024, s. Antonino

Le Figlie Spirituali
Vona Antonietta

Antonietta Vona nacque a Castrocielo (FR) il 18 luglio 1886. Dalla madre ebbe una solida formazione religiosa e culturale. Fin dagli anni dell'adolescenza si dedicò ad opere caritative e di apostolato. Nel 1917, con i suoi, andò in villeggiatura a Casamicciola. Giuseppina Morgera, figlia della proprietaria della pensione «San Pasquale» presso cui alloggiava, le parlò di Padre Pio, col quale dal 1915 era in corrispondenza epistolare. La stessa la condusse da lui a Napoli, dove si trovava per il servizio militare. Antonietta rimasse fortemente edificata da quell'incontro. Al ritorno parlò alla madre del giovane soldato cappuccino e, viste le sue condizioni di salute, in quel periodo gli inviò ogni giorno un piatto di rape servendosi del fratello che, nel capoluogo campano, era soldato. Tra Padre Pio e Antonietta iniziò uno scambio di lettere (cf. Epist. III, 817-906). Nella primavera del 1919, a pochi mesi della stimmatizzazione, la Vona visitò il Padre a San Giovanni Rotondo. Ritornò da lui ogni anno e, dopo la seconda guerra mondiale, si stabilì definitivamente nella cittadina garganica per rimanere accanto al Padre ed essere meglio guidata nelle vie della perfezione cristiana. Spirò il 19 novembre 1949, consumata «in Dio e per Dio».

Col pensiero e nella confessione non si deve tornare alle colpe accusate nelle confessioni precedenti. Per la nostra costrizione Gesù le ha perdonate al tribunale della penitenza. Là egli si è trovato dinanzi a noi e alle nostre miserie come un creditore di fronte a un debitore insolvibile. Con un gesto in infinita generosità ha lacerato, ha distrutto le cambiali da noi sottoscritte peccando, e che non avremmo certo potuto pagare senza il soccorso della tua clemenza divina: Tornare su quelle colpe, volerle riesumare soltanto per il dubbio che non siano state realmente e largamente rimesse, non sarebbe forse da considerare come un atto di diffidenza verso la bontà della quale aveva dato prova, lacerando egli stesso ogni titolo del debito da noi contratto col peccare?... Torni, se ciò può essere motivo di conforto alle anime nostre, torni pure il pensiero alle offese arrecate alla giustizia, alla sapienza, alla infinita misericordia di DIO: ma solo per piangere su di esse le lacrime redentrici del pentimentoe dell'amore ( GF, 169 ).

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