Convento Santuario di San Pio da Pietrelcina, 27 aprile 2024, s. Zita

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Buona Pasqua

BUONA PASQUA

Gesù risorto ti sostenga sempre nelle prove dell’anima 
e ti renda sempre più caro al suo divin cuore!
(Ep. IV, p. 330) 

 

Cari fedeli e devoti di San Pio,

in occasione delle festività pasquali desidero farvi giungere il nostro augurio e la nostra vicinanza spirituale per la festa che celebra la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte. La Risurrezione di Cristo, infatti, rappresenta il culmine della nostra salvezza che ci introduce nella vita stessa di Dio.

Pasqua è la festa della vita, della rinascita che, anche nella natura in questo periodo, si manifesta in tutta la sua forza. La vita che ritorna dopo l’inverno, il seme che, morto nel solco della terra, germoglia di nuovo per portare i suoi frutti.

Mentre la natura ci fa respirare l’aria nuova della primavera, non possiamo dire altrettanto del contesto storico che stiamo vivendo, nel quale sembra avere il sopravvento il buio di un periodo che, prima con la pandemia, poi con le guerre che si succedono drammaticamente, prolunga un inverno che sembra dare alla morte l’ultima parola.

Resurrexit!

Ecco il grido di giubilo che la Chiesa innalza in questo giorno da ogni angolo della terra e tutti i popoli cristiani, affratellandosi insieme, solennizzano in modo speciale questo santo giorno, rispondendo all’invito materno della Chiesa con le parole dell’apostolo San Paolo «Ita et nos in novitate vitae ambulemus» (Rm, 6,4): risorgiamo noi pure in vita nuova, morigerata e santa. (Epistolario IV p. 1119)

Le parole di San Pio ci esortano, malgrado tutto, a risorgere con Colui che ha sconfitto la morte e ha ridonato al mondo la vita.

Siano anche l’augurio più sincero per riaccendere la speranza e illuminare questo oscuro periodo che l’umanità sta vivendo.

La Vergine del Sabato Santo realizzi le vostre attese, San Pio benedica voi e le vostre famiglie.

 

Buona Pasqua di Risurrezione


Nel tumultuare delle passioni e delle avverse vicende ci sorregga la cara speranza della sua inesauribile misericordia: corriamo fidenti al tribunale di penitenza, ove egli con ansia di padre in ogni istante ci attende; e, pur consapevoli della nostra insolvibilità dinanzi a lui, non dubitiamo del perdono solennemente pronunziato sui nostri errori. Poniamo su di essi, come c'è l'ha posta il Signore, una pietra sepolcrale!... ( GF, 171 ).

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