Convento Santuario di San Pio da Pietrelcina, 19 aprile 2025, s. Espedito

I Figli Spirituali
Festa Cesare

Cesare Festa, avvocato genovese, cugino di Giorgio Festa, coltissimo ed intelligente, direttore del giornale «Il Caffaro», cuore nobile, generoso, pieno di vita e di lealtà, era uno degli esponenti di spicco della massoneria. Nel 1921 decise di far visita a Padre Pio. Dopo un breve istante di silenzio, Padre Pio lo prese per mano, lo fissò a lungo negli occhi e gli narrò la parabola del figlio prodigo. L'avvocato, confuso, si prostrò ai suoi piedi. Giunto a Genova, il neo convertito lasciò la massoneria ed entrò a far parte del Terz'Ordine Francescano. Visitò più volte Padre Pio, che lo accolse tra i suoi figli spirituali. Padre Pio gli scrisse due lettere con cui lo esortò a non arrossire del Cristo e della sua dottrina e a divenire sempre più buono, per meglio piacere al divin Salvatore (cf. Epist.IV,712s.).

La confessione, che è lavacro dell'anima, bisogna farla il più tardi ogni otto giorni; io non mi sento tenere le anime lontane dalla confessione più di otto giorni ( AP ).

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